Più polpi sulle tavole degli italiani.
E’ questo l’obiettivo di una ricerca condotta dal Centro italiano ricerche e studi per la pesca della Federcoopesca (Cirspe) che ha dimostrato la possibilità di incrementare la popolazione di questa specie ittica in mare attraverso una serie di azioni ad hoc, come la costruzione di tane in coccio e in plastica per la deposizione delle uova e il mantenimento in cattività delle femmine per tutto il periodo di ‘gestazione’.
”Il nostro studio – spiega Massimo Guerrieri, presidente del Cirspe – vuole verificare la possibilità di incrementare in ambiente naturale il successo riproduttivo basandosi principalmente sulla peculiarità riproduttiva di questa specie, che ricopre un’importantissima nicchia nell’ambito del mercato ittico”.
La domanda di polpo e’ infatti ”costante” durante l’anno ma ”si scontra con la sua disponibilità in natura”, causando ”un’intensa fluttuazione dei prezzi”, prosegue Guerrieri.
Ragion per cui, ”diventa importantissimo ottenere una produzione che permetta di sopperire a queste fluttuazioni”. Ed una soluzione potrebbe essere proprio il cosiddetto ripopolamento attivo, unito ad alcune tecniche di allevamento.
Da parte loro, i polpi, e in particolare le femmine, hanno reagito bene alla sperimentazione, occupando il 4% delle tane che sono state disseminate lungo la costa dell’Argentario.
Un risultato notevole, spiegano i ricercatori, dal momento che il polpo e’ una specie molto stanziale e che dunque cambia abitudine con qualche difficoltà, ma soprattutto perché la schiusa in laboratorio di una sola larva ha dato vita a ben 200 mila individui.
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