Zafferano. Il cuore della Sicilia punta sull’asse cultura-natura-gastronomia di qualità per lo sviluppo del proprio territorio e sulle potenzialità del prezioso zafferano per trainare” un paniere di prodotti tipici da proporre sui mercati locali e nazionali.
L’idea è del Consorzio”Le Cinque Valli”, composto dai Comuni di Marianopoli, Resuttano, Santa Caterina Villarmosa, Vallelunga Pratameno e Villalba, in provincia di Caltanissetta, che spera di valorizzare le potenzialità del distretto rurale e culturale.
“Lo zafferano può diventare il prodotto di punta del paniere dei prodotti tipici del distretto rurale e culturale delle Cinque Valli”, affermano al Consorzio.
“I tempi sono ormai maturi per dare una svolta alle nostre economie – ha dichiarato il sindaco di Marianopoli, Salvatore Brigida – Abbiamo però bisogno del sostegno dei politici e del coraggio dei produttori dell’area, per diventare protagonisti del nostro futuro,
L’idea di un distretto può e deve imperniarsi sulla forza dei nostri prodotti tipici, da sempre sinonimo di qualità e tradizione, che dovranno essere la spinta per immaginare nel prossimo futuro una ricca produzione e commercializzazione”.
Lo zafferano è candidato ad essere il prodotto di punta del paniere nisseno. A Marianopoli se ne sta sperimentando da qualche anno la coltivazione, oggi una famiglia intera sta mettendo insieme tre generazioni (nonni, genitori e figli) intorno alla spezia, con il sostegno attivo del vicinato.
In un recente meeting dedicato all’argomento, rappresentanti istituzionali del nisseno si sono confrontati sui punti di forza del territorio e sulle criticità esistenti tra cui l’isolamento infrastrutturale, la sfiducia dei produttori, il depauperamento e l’emigrazione.
“La nostra zona è ricca di positività e di potenzialità, con risorse rinvenienti dalla storia e dall’archeologia, ma anche dai beni ambientali e dai nostri prodotti tipici, strettamente connessi al territorio”, ha aggiunto il vicesindaco di Marianopoli, Emanuele Valenti. Mandorle, timo, origano, la lenticchia di Villalba, vino, olio, rappresentano un grande paniere da proporre sui mercati, “se solo riusciremo – avverte – a fare tra istituzioni locali e produttori”.
Quindi non solo zafferano nel futuro del cuore della Sicilia.
Giornale di Sicilia 30 novembre 2006
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