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Perché visitare la cantina Abbazia Santa Anastasia?

Abbazia Sant'Anastasia

Noi di TerraMadre.it crediamo a pieno nei valori e nella qualità dei nostri prodotti e dei nostri produttori, cosi come alla vera amicizia e al divertimento sano. Per questo motivo è possibile passare un’intera giornata con noi, per visitare la famosa cantina vinicola Siciliana ”Abbazia Santa Anastasia”, ma non solo.

Questo viaggio gustoso e itinerante si terrà Domenica 26 Novembre 2023.

Prima di parlarvi del programma , scopriamo insieme la storia di questa cantina e di Castelbuono, comune colmo di storia.

Quando nasce la cantina Abbazia Santa Anastasia?

La cantina Abbazia Santa Anastasia viene costruita su volere del Conte Ruggero intorno al 1100, dove si insediano per secoli i monaci Benedettini, grazie ai quali si devono le prime forme di viticoltura e tecniche di vinificazione, tramandate fino ai nostri giorni.

Come indicato dallo storico Mogavero Fina ”le abbazie erano considerate alla stregua dei feudi”, traendo nome dal luogo dove sorgevano, oppure dal nome di un santo.

Nel caso di questa cantina, si è trattato di Santa Anastasia, la martire del primo secolo cristiano. Un nome augurale che significa ”resurrezione”.

Una cantina vinicola sostenibile?

La fondazione di Castelbuono è stato il momento in cui i monaci abbandonarono la struttura.

La tradizione vinicola riprese vita nel 1980, con l’investimento dell’ing. Francesco Lena, che dopo aver acquisito i terreni e i fondi, creò dei vini di alta qualità e una cantina moderna completamente sostenibile, senza recare danni all’ambiente circostante.

Sono poche le aziende che si preoccupano non solo dei clienti, ma anche di quello che ci circonda.

Quelli che appartengono ad Abbazia Santa Anastasia sono tutti nomi importanti che permettono a questa azienda di attirare l’interesse generale del panorama vitivinicolo, nazionale e internazionale.

Tra questi nomi troviamo Giacomo Tachis, seguito dal maestro dell’enologia mondiale Riccardo Cotarella, che firmò undici vendemmie per questa azienda. La distribuzione è seguita da Gianfranco Lena, figlio dell’ing. F. Lena.

L’amore per la terra e per il benessere dei propri clienti ha indotto la Famiglia a creare non solo un’azienda completamente sostenibile e di impatto, ma anche una struttura di charme, attraverso l’organizzazione dell’attuale Relais ristrutturato, aperto nel 2000.

Insomma, un eco-resort capace di garantire comfort, rispetto e sapori tipicamente Siciliani, con una lavorazione attenta e di qualità.

Abbazia Castelbuono

Cantina naturale Abbazia Santa Anastasia

Come si producono vini siciliani così buoni? Questo e molto altro può essere scoperto durante la visita che potrete fare direttamente con noi di TerraMadre, ma nel frattempo ecco qualche informazione.

Una cantina moderna con un connubio perfetto tra passato e presente, con sofisticate attrezzature enologiche.

Si utilizzano barriques, grandi botti di rovere francese e tini in cemento vetrificato e acciaio. Ogni elemento è naturale e in sintonia con l’intera struttura.

La copertura dell’intera struttura è completata utilizzando pannelli assorbenti realizzati in legno mineralizzato ed impastato ad alta temperatura con la magnesite.

Come è strutturata l’azienda agricola?

Azienda agricola Abbazia Santa Anastasia che si suddivide in questo modo:

65 ettari di vigneto, 40 ettari di oliveto, 40 ettari di seminativi, 50 ettari di pascolo arborato, 80 ettari di bosco, la rimanente parte di 125 ettari è costituita dalla macchia mediterranea.

Come detto precedentemente, l’azienda segue solidi principi sostenibili eliminando qualsiasi sostanza chimica , per questo motivo vengono utilizzati metodi di produzione biologica e biodinamica.

Vanta anche la certificazione DEMETER, ovvero l’ente che amministra e tutela i prodotti biodinamici in tutto il mondo.

abbazia-santa-anastasia-terramadre

Quali tipologie di vini offre Abbazia Santa Anastasia?

Partiamo col dire che i vini Abbazia Santa Anastasia sono pluripremiati, questo grazie al lavoro attento che si svolge ogni singolo giorno.

Si presentano con il loro terroir di origine. Qualsiasi varietà rappresenta tradizioni vitivinicole tramandate da anni e rispetto verso il territorio.

BIANCHI

Le migliori espressioni delle varietà autoctone come lo Zibibbo, il Catarratto e il Grillo. Sono utilizzate le uve internazionali più eleganti, come Chardonnay, Sauvignon Blanc e Viognier, sia in purezza che in blend.

ROSSI

Con l’esaltazione delle uve autoctone locali, vengono proposti il Nero d’Avola, il Cabernet Sauvignon e il Syrah. Sono espressi a pieno sapore del territorio e amore per l’autenticità in questi magnifici vini targati Abbazia Santa Anastasia.

Potrai trovare molti di questi autentici vini anche all’interno del nostro sito.

La qualità che propone Abbazia Santa Anastasia non si sofferma esclusivamente sui vini e sul relax, ma anche sul cibo offerto, scopriamo insieme il ristorante.

Ristorante Abbazia Santa Anastasia

Lo chef Alessandro Battaglia, che si occupa di esaltare il gusto dei vini Abbazia Santa Anastasia, segue la filosofia della sostenibilità nel menù che viene proposto. Vengono selezionati prodotti a Km0 che dalla colazione fino alla cena sono in perfetta sintonia con la natura.

I prodotti seguono il ciclo della stagionalità per garantire qualità e freschezza in qualsiasi periodo dell’anno. In questo modo vengono valorizzati a pieno sia i prodotti che lo splendido territorio Siciliano.

Lo chef vanta una notevole esperienza in prestigiose strutture siciliane e rinomati ristoranti di lusso internazionali, riuscendo a donare un gusto tipicamente siciliano anche in piatti gourmet.

Ogni piatto viene presentato come un’opera d’arte. Tra i piatti più apprezzati troviamo il maialino appassito con carote e manna e il Baccalà in crosta di panelle mantecato al finocchietto e spuma di ragusano.

Oltre a questo, viene proposta una degustazione dei migliori vini Abbazia Santa Anastasia.

Perché non godersi tutto questo splendore in nostra compagnia e con del sano divertimento? Vi illustreremo come fare tra poco, vediamo nel frattempo cosa ne pensa la gente di Abbazia Santa Anastasia.

Quali sono le recensioni di Abbazia Santa Anastasia?

Vi abbiamo parlato dell’alta qualità di questa azienda, vediamo però cosa ne pensano alcune persone che l’hanno già visitata e hanno saputa apprezzarla a pieno, giusto per farvi un’idea ancora più completa.

RICCARDO C.

Un posto unico che ti fa apprezzare ancora di più la splendida Sicilia : Ci siamo stati con mio fratello e la sua compagna a cena anni fa. Un accoglienza eccellente e un pranzo di pari livello con un personale ottimo.

Un dopo cena ai bordi della piscina per gustarci il panorama mozzafiato. Con un accompagnatore abbiamo potuto visitare le cantine con i loro buonissimi vini e la loro grappa.

ALBERTA G.

Ristoro per occhi e anima : Vi innamorerete di questo posto! Per arrivarci bisogna percorrere una strada in salita tra vigneti e ulivi, immersi nel Parco delle Madonie. Il silenzio e la quiete vi accompagneranno per tutto il vostro soggiorno e sarete coccolati dallo staff professionale e cordiale, dai profumi della campagna e dall’ottimo vino che producono.

La piscina è ciò che basta per fare due bracciate e rinfrescarsi ma la chicca è la corte interna addobbata da mille lucine e sulla quale fa da padrona un’antica chiesetta riportata a nuovo. Non vedo l’ora di tornare!


Con il viaggio offerto da TerraMadre avrete la possibilità di visitare non solo la cantina, ma anche Castelbuono, comune storico a 20 minuti da dove risiede il Relais di Abbazia Santa Anastaisa.

Comune storico Castelbuono

Castelbuono è un comune italiano di 8.100 abitanti, della citta metropolitana di Palermo, in Sicilia.

Sorge fra edifici e boschi di frassino e castagno, alle pendici del Colle Milocca.

Nel corso dei secoli questo borgo è abitato da famiglie ricche, che contribuirono all’esportazione della manna nella vicina città di Palermo. La manna è una resina naturale zuccherina, estratta dall’albero di frassino e utilizzata in ambito enogastronomico per la preparazione di dolci, biscotti e panettoni.

Durante il periodo medievale, il conte Francesco di Ventimiglia costruì uno splendido castello che diede vita e prestigio al piccolo centro storico urbano.

Sempre nel centro storico è presente il bar Fiasconaro, famoso per la produzione di diversi tipi di panettone e altro. Impossibile trovarsi a Castelbuono e non visitare questo bar unico.

Visita gustosa e itinerante con TerraMadre

Programma visita cantina Abbazia

È arrivato il momento di mostrarvi il viaggio tanto atteso, dove la TerraMadre parte alla scoperta dei suoi fornitori direttamente con voi.

Durante questo viaggio, che si terrà Domenica 26 Novembre, verrà visitata la cantina Abbazia Santa Anastasia e il comune storico Castelbuono.

Si parlerà in maniera diretta e approfondita di molti temi espressi in maniera sintetica su questo articolo. Avrete la possibilità di scoprire a pieno la bellezza della Sicilia, dal punto di vista del paesaggio, del buon cibo e del buon vino.

Affrettati, le prenotazioni sono limitate e devono essere effettuate entro il 21 Novembre. Non perderti questa esperienza unica e indimenticabile per chi ama la Sicilia come noi!

Per prenotare o chiedere qualsiasi informazione non esitare a contattarci, siamo a tua completa disposizione 🙂

SENS OF WINE DA GIOVEDì 25 A DOMENICA 29 GENNAIO 2012

INCONTRI PIACEVOLI DI VINO

Sens of wine è l’evento, ideato da Luca Maroni, quindi  giunto alla sua settima edizione. Dal 2005 ad oggi ha richiamato oltre 80.000 visitatori. È l’evento più grande incentrato sul vino e le eccellenze eno-gastronomiche che si celebra in Italia, concepito ed organizzato da privati. Il fulcro della manifestazione verterà su un percorso sensoriale che si svilupperà attraverso la scoperta delle ricchezze del patrimonio eno-gastronomico italiano di oltre 250 aziende vitivinicole italiane.sens of wine

Molte le nuove iniziative che faranno da cornice ad un evento già consolidato nella città di Roma: Wine tasting guidati da Luca Maroni Le degustazioni saranno incentrate sulla metodologia di analisi sensoriale di Luca Maroni.

NOVITA’

Per ogni sessione, saranno proposti in degustazione e presentati nelle caratteristiche organolettiche circa 10 vini di aziende presenti alla manifestazione. Salotto delle anteprime I produttori presentano in un’area dedicata i loro nuovi vini non ancora sul mercato e non inseriti nelle Guide 2012: un vero e proprio Salotto delle Antemprime aperto alla degustazione. Wine bar “Sensofwine” Un’area dall’atmosfera tipica del Wine bar, con servizio a cura di sommelier, dove degustare una selezione dei vini delle aziende presenti.

Selezione di eccellenze gastronomiche

Il patrimonio gastronomico italiano trova la sua vetrina: una selezione dei prodotti gastronomici d’eccellenza, in libera degustazione per il pubblico presente. L’Angolo della Grappa Uno spazio riservato alla degustazione delle grappe.

Olio e Aceto si presentano I preziosi condimenti della cucina italiana presentati dai produttori e proposti in libero assaggio al pubblico e agli operatori del settore. Percorsi sensoriali Abbinamenti cibo e vino veri e propri itinerari del gusto. Una scoperta ragionata e sorprendente di come cibo e vino possano trovare un’intesa straordinaria.

Diversi percorsi esclusivi ed emozionanti perchè con il palato si sappiano cogliere ed apprezzare appieno le eccellenze eno-gastronomiche del nostro Paese

Cesarò – Ritorna la sagra del Fungo porcino

IL RE DEI BOSCHI DEI NEBRODI

Fungo porcino e la manifestazione, mercato dei prodotti tipici
MESSINA – Dal 4 al 6 novembre si svolgerà la tradizionale «Sagra del Suino Nero e del Fungo Porcino dei Nebrodi» a Cesarò (Messina). La manifestazione, organizzata dal comune di Cesarò, in collaborazione con il Parco dei Nebrodi, sarà l’occasione per degustare e apprezzare i prodotti tipici del territorio e lasciarsi conquistare dai sapori e dai profumi del bosco. Le prelibatezze della gastronomia cesarese caratterizzeranno la sagra: il gustoso risotto ai porcini, arrosto di suino nero dei nebrodi, pane caldo condito con olio, sale e peperoncino e molte altre delizie alimentari genuine. Sono previsti anche intrattenimenti musicali.

Ma ad accompagnare e impreziosire l’evento ci sarà, inoltre, oltre al fungo porcino una mostra-mercato dei prodotti agro-alimentari nel corso della quale i partecipanti avranno la possibilità di degustare gli intensi e singolari sapori dei Nebrodi. La sagra va in scena ogni anno e rappresenta la celebrazione dei sapori della propria terra. La stessa comunità cesarese rivendicare la paternità del suino nero siciliano, che ha ottenuto il riconoscimento ministeriale del registro anagrafico nel 2001 come razza autoctona siciliana.

Percorso sensoriale sui vini e abbinamenti con i cibi

VINO E CIBO

Vino e sensi: L’Unità Operativa – SOAT di Sciacca e Menfi dell’Assessorato regionale delle Risorse Agricole e Alimentari, in collaborazione con la delegazione saccense della “Compagnia del Cibo Sincero” e l’Istituto Regionale della Vite e del Vino, nell’ambito delle attività previste dal “Progetto Promozione della filiera vitivinicola” – Distretto Belice-Carboj 2009-2011 – organizza un corso di approccio sensoriale sui vini, finalizzati alla promozione e la conoscenza dei vini siciliani e all’abbinamento con i cibi.

Il corso sarà articolato secondo un calendario che prevede cinque serate in diversi ristoranti di Sciacca, Ribera e Menfi, durante le quali i quaranta partecipanti avranno la possibilità di apprendere le tecniche di degustazione dei vini mediante l’esame visivo, olfattivo e gustativo, guidati da esperti del settore enologico e, al contempo, apprezzare alcuni pregiati vini siciliani, nazionali ed internazionali, in abbinamento con diversi cibi, curati dall’ esperto gastronomo e giornalista Martino Ragusa.

La prima serata di approccio al vino, condotta dal prof. Antonio Sacco dell’Università di Catania, si terrà venerdì 21 ottobre alle ore 19,30 presso il ristorante “Il Grappolo” di Sciacca. A seguire, il 4 novembre i corsisti saranno ospiti del ristorante “Disio” di Sciacca, con relatore il dott.

Pietro Caravello dell’Associazione Italiana Sommelier; il 18 novembre presso la Foresteria “Planeta” di Menfi, sarà l’enologo Gianni Giardina dell’I.R.V.V. a presentare i vini; il 2 dicembre al ristorante “Capadà” di Ribera ci sarà l’enologo Giacomo Ansaldi della Unità Operativa Specializzata sulla viticoltura di Marsala . Il corso si concluderà il 16 dicembre presso il ristorante “San Calogero” di Sciacca con lo scrittore e giornalista enogastronomico Martino Ragusa, presidente nazionale della Compagnia del Cibo Sincero.

Porcelli e Porcini

TRADIZIONI DEI MONTI NEBRODI

Tradizione a Caronia. Ogni anno a Caronia (Messina) , un piccolo comune in provincia di Messina ubicato sui monti Nebrodi a circa 1500 metri s.l.m., si ripropone un appuntamento divenuto imperdibile per molti buongustai: la Sagra “ Porcelli e Porcini”. L’8 Ottobre 2011, in Piazza Caronesi nel Mondo – (ingresso paese), prenderà il via la festa gastronomica dedicata al suino nero autoctono e ai rinomati funghi tipici dei Monti Nebrodi.

Sagra Porcelli e Porcini a Caronia

Porcelli e Porcini è anche una sorta di “gemellaggio gastronomico” fra territori diversi. Nel 2000 la Toscana è presente con Montespertoli, mentre dal 2001 e a tutt’oggi sono graditi ospiti gli amici di Courmayeur (Aosta), che prepareranno sul posto piatti della tradizione come la gustosa polenta valdostana con il “cervo in civet”. La manifestazione sarà arricchita anche dalla partecipazione dell’Associazione delle strade del vino di Toscana.

Ovviamente, oltre al già citato scambio culinario, la sagra sarà occasione per degustare soprattutto le specialità della zona: i profumatissimi funghi porcini, considerati da molti esperti tra i migliori d’Italia, e i prodotti a base dell’autoctono suino nero dei Nebrodi.

Una festa all’insegna del “mangiare bene” che vede impegnati da una parte macellai a preparare i tagli migliori di carne e la salsiccia da cuocere alla brace; dall’altra i cuochi dediti alla preparazione del risotto con i porcini. Il tutto accompagnato da pane locale e buon vino rosso della zona. Dunque anche quest’anno una gita “golosa” a Caronia….vale proprio la pena farla!!

La Sicilia presente al Cibus con maiali neri dei Nebrodi

MAIALE DEI NEBRODI

….. L’innovazione non riesce a competere però con il valore aggiunto della tradizione anche se contaminazioni inter-geografiche sono presenti. Ad esempio, nella patria del prosciutto San Daniele, quel prosciutto così buono da avere la particolarità di sciogliersi sulla lingua lasciando il suo mondo sulle papille, da qualche tempo usano i maiali neri dei Nebrodi. Accanto ai loro maiali tradizionali, hanno scelto di usare come materia prima maiali siciliani, quei robustissimi maiali neri dei Nebrodi la cui carne è ritenuta di ottima qualità.

Dai monti Nebrodi in Sicilia arrivano a San Daniele in Friuli cosce di maiale che poi vengono trattate col metodo San Daniele e diventano “signori prosciutti crudi” di cui non si può spiegare il sapore, bisogna semplicemente provarli. Così la Sicilia diventa fornitrice per prodotti “alto di gamma”, come si dice in marketing.

Logo Cibus Parma

Ma la Sicilia è presente in massa al Cibus e non poteva essere diversamente, vista la strenua speranza che l’accoppiata turismo/cibo possa dare una spinta alla ripresa economica isolana.

Certo, anche qui la Sicilia è arrivata un po’ in ordine sparso, con stand “personali” di assessorati, di camere di commercio, di comuni e provincie, buttando in mare quella necessaria e virtuosa capacità di coordinamento di immagine e offerta di servizi che unica serve a competere nel mercato mondiale.

Quasi 150 le aziende siciliane,di quasi tutte le province siciliane e che presentavano quanto di meglio la tradizione culinaria locale riesce a mettere in campo. Le conserve, la frutta, gli olii vini, i formaggi e piccole “riserve” di prodotti come, esempio, l’origano selvatico.

Dalla provincia di Ragusa, 23 aziende in rappresentanza di 8 comuni iblei (Ragusa, Vittoria, Modica, Comiso, Scicli, Ispica, Chiaramonte Gulfi, Monterosso Almo) a presentare le eccellenze. Gli iblei, racchiusi dentro lo stand della Camera di Commercio, hanno offerto esempi di prodotti locali come il cioccolato – ovviamente – i biscotti, gli oli della collina. Stand a se quello della Moak di Modica che nei suoi obiettivi, tra l’altro già messi in cantiere, di entrare a pieno titolo nei mercati asiatici di Cina, Giappone, India, straboccanti di persone praticamente senza una sola tazzina di caffè consumato. Una concorrenza spietata.

Se è vero che l’export è una delle speranze per risollevarsi dalla situazione di crisi, è anche vero che la stessa strategia (l’export) è l’obiettivo di tutti, dei 10.000 prodotti messi in mostra. Ecco allora che se le fiere possono avere un senso e la partecipazione una necessità, rispetto all’offerta siciliana ed iblea, manca una cosciente strategia di offerta che non sia il casuale “cesto” di prodotti o convegni e seminari in cui le parole si scontrano con la difficoltà meridionale di crescere.

Maurizio La Micela

Duca di Salaparuta a Degustivina

UN APPUNTAMENTO IMPERDIBILE

Duca di Salaparuta tra le aziende storiche del panorama enologico siciliano, non poteva mancare a Degustivina, la manifestazione che dal 2000 celebra la migliore produzione vinicola isolana e si è affermata negli anni come un punto di riferimento per produttori, appassionati e tecnici del settore.

Degustivina 2011

Un traguardo importante quello di Degustivina che quest’anno celebra la decima edizione e si afferma sempre di più come un appuntamento imperdibile per quanti desiderano conoscere la migliore produzione vinicola siciliana.

Infatti Duca di Salaparuta sarà presente all’evento che si terrà il 27 e il 28 Novembre a paritre dalle 17.00 nello splendido scenario dell’ex deposito delle locomotive di Sant’Erasmo. Quindi, le migliori etichette in degustazione di Duca di Salaparuta e Florio, i prodotti storici che hanno fatto la storia del vino siciliano come Colomba Platino e le più recenti creazioni come i liquorosi di casa Florio, Ambar, Oxydia e Zighidì.

Duca di Salaparuta

Quest’anno Degustivina avrà un grande partner, Gambero Rosso e proprio in occasione della celebrazione dei dieci anni, saranno organizzati seminari tenuti da Daniele Cernilli come quello sul “I mille volti del Nero d’Avola” dove tra gli altri sarà presentato Duca Enrico.

L’eccellenza dei vini siciliani in 46 etichette

L’eccellenza dei vini siciliani in 46 etichette. Sono due spumanti, dieci bianchi, 25 vini rossi e nove vini dolci i cinque stelle della Sicilia nella graduatoria stilata da un panel di esperti per la guida edita dal Giornale di Sicilia.

Le etichette sono state divise per aree di appartenenza per rispettare al massimo la territorialità dei vini selezionati con l’isola divisa in tre grandi aree identificabili con il sud est, il palermitano e la parte centrale della Sicilia o se volete il Val di Noto, il Val Demone ed il Val di Mazara come nella tradizione.
Il maggior numero dei vini premiati fa riferimento alla Sicilia orientale per un trend ormai stabilizzato che ha spostato l’asse dal trapanese e palermitano all’area etnea ed iblea, presenti rispettivamente con sette e cinque etichette.
Trapani comunque è la provincia più premiata, 13 aziende, con tre bianchi – segnaliamo il Gadì 2008 dell’azienda Murana di Pantelleria ed Quater bianco 2008 di Firriato, Paceco. Non ci sono bianchi orientali nei vini di Sicilia 2010 ma solo rossi. Tra questi due di Chiaramonte Gulfi, il Nero Buffaleffi ed il Cerasuolo di Vittoria, entrambi dell’azienda Gulfi.
La provincia di Ragusa è presente con un altro Cerasuolo della Cos di Vittoria e due bottiglie della Avide di Comiso, sempre di Cerasuolo. Catania è ben presente con aziende dell’Etna come la Tenuta delle terre nere che produce il Doc Etna di Don Peppino 07. Per i vini dolci ancora Trapani a prevalere con il Donna Franca della Florio di Marsala ma c’è anche l’Heratè del Feudo Arancio di Sambuca nell’agrigentino; non manca la classica Malvasia di Hauner di Salina ed il Ben Rye,passito di Pantelleria.
La Sicilia si conferma terra di vini di qualità con una offerta differenziata ed aziende che si affacciano sul mercato con tutti i fondamentali per sfondare. La selezione di 900 vini e 160 cantine da parte degli autori della guida conferma una presenza ormai consolidata nel panorama delle eccellenze nazionali ed oltre.

I Sapori d’Autunno tra Bacco e Barocco a Scicli

Autunno tra Bacco e Barocco

Per riscoprire gli antichi sapori della nostra terra, l’Associazione Sportiva Dilettantistica Eventi Iblei di Scicli, ha organizzato, in collaborazione con diverse aziende agroalimentare del territorio ibleo, la prima edizione della manifestazione “I Sapori d’Autunno tra Bacco e Barocco”, che si è svolta nei giorni 21-22 novembre 2009.

Colori e profumi d’autunno sono stati i protagonisti in Piazza Italia, nel centro storico di Scicli, con degustazione di prodotti tipici del territorio. Assaggi di ricotta calda, formaggi tipici, golosissimi dolci e del buon vino siciliano.
L’iniziativa “Autunno tra Bacco e Barocco”, organizzata con il patrocinio della Provincia Regionale di Ragusa, si è posto l’obiettivo di favorire gli spostamenti anche nella stagione più fredda, permettendo di assaggiare le primizie della terra iblea, in modo tale da promuovere soprattutto il territorio attraverso la valorizzazione dei prodotti locali.

eventi

Vini rossi siciliani, la rassegna torna in provincia di Agrigento

Rassegna Regionale dei grandi vini rossi siciliani

Rassegna ad Agrigento: Infatti, ritorna in provincia di Agrigento la “Rassegna Regionale dei grandi vini rossi siciliani”. L’iniziativa è della Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino, sezione di Palermo, che dal 6 all’8 novembre tra Racalmuto, Agrigento, Grotte e Naro ha focalizzato l’attenzione degli addetti ai lavori sull’entroterra agrigentino considerato il “regno del Nero d’Avola”. Assieme alla “VII° rassegna regionale dei grandi vini rossi siciliani” si svolgerà anche il “VII° Banco d’assaggio regionale del Nero d’Avola” ed il VI° Concorso eno-gastronomico “Il Nero d’Avola in cucina”.

A fare gli onori di casa l’enologo Giovanni Giardina, funzionario dell’Istituto Regionale della Vite e del Vino di Palermo nonché vice presidente nazionale dell’Onav, che ha ottenuto la collaborazione e patrocinio dei tre comuni agrigentini, della Pro.Gest. che gestisce le Stoài della Valle dei Templi di Agrigento, della Camera di Commercio nonché la collaborazione dell’Istituto Regionale della Vite e del Vino, dell’Istituto Professionale Alberghiero Ambrosini di Favara, di Sicilia Agricoltura e dell’Assessorato Regionale all’Agricoltura.
L’inaugurazione della manifestazione, ormai istituzionalizzata nel variegato mondo dell’enologia, è prevista per venerdi sera 6 novembre presso il Castello Chiaramontano di Racalmuto. Gli altri appuntamenti saranno itineranti tra Agrigento, Grotte e Naro dove è prevista la giornata conclusiva per domenica 8 novembre. Alle 10,00 prenderà il via il “VII° Banco d’assaggio regionale del Nero d’Avola” presso l’aula consiliare di Naro con l’intervento degli Assaggiatori Onav provenienti dalle delegazioni provinciali siciliane dell’Organizzazione.
Nel pomeriggio visita guidata a stabilimenti di trasformazione dei prodotti agro-alimentari della zona, vigneti e siti storici. Alle 18, prima della proclamazione dei vincitori, il convegno ”Il Nero d’Avola: vitigno superato a ancora da valorizzare?” alla presenza di autorità e tecnici addetti ai lavori moderato dal giornalista Stefano Gurrera.
In serata la degustazione dei vini siciliani partecipanti in abbinamento con i prodotti tipici locali.